Molti scelgono di pagare in nero il personale delle pulizie. Così facendo però rischiano sanzioni pesantissime; e il risparmio, a conti fatti, non c’è.
Un paio di settimane fa ho incontrato il titolare di una piccola agenzia di comunicazione, potenziale nuovo cliente di Puliams. Mentre gli spiegavo i nostri servizi di pulizia per uffici e soprattutto il nostro approccio, lo vedevo davvero interessato. Alla fine, però, ci siamo incartati sulla trattativa. Abbiamo composto insieme il pacchetto di servizi, adeguandolo a pennello alle dimensioni e necessita dello spazio, ma la cifra finale è risultata più alta di quello che si aspettava.
Per capire se potevo andargli incontro, l’ho invitato a spiegarmi apertamente quali fossero le sue aspettative ed è emerso che, fino a quel momento, si era sempre affidato a una conoscente che faceva le pulizie in nero. Di conseguenza il costo delle pulizie era più basso non solo del mio preventivo, ma anche di quelli che gli erano già stati presentati da altre tre o quattro imprese di pulizie di Milano.
Quella di avvalersi di personale non in regola è un’abitudine abbastanza diffusa nel mondo delle pulizie, me ne rendo conto, e a prima vista può sembrare la scelta più conveniente. Facendo due chiacchiere con il consulente del lavoro, però, si scopre che la verità è un’altra: il risparmio economico è soltanto apparente, ma in compenso i rischi sono tangibili.
Quali sanzioni sono previste per chi paga in nero un addetto alle pulizie
È inutile negare l’evidenza: sono tantissime le persone che lavorano in nero per le pulizie dei condomini e degli uffici. Proprio per questo, lo Stato ha scelto la linea dura e l’ha dimostrato con il Decreto Semplificazioni, attuativo del Jobs Act.
Il datore di lavoro che non stipula un regolare contratto per il suo dipendente rischia sanzioni che partono da una fascia minima di 1.500-9.000 euro (se i giorni di impiego effettivo sono meno di 30) e arrivano a un massimo di 36.000 euro, se l’impiego effettivo supera i 60 giorni. Queste multe sono riferite a ogni singolo lavoratore: se quindi ne vengono scoperti due (che magari si danno il turno a seconda degli orari e degli altri impegni), va tutto raddoppiato.
Se l’addetto alle pulizie che lavora in nero è uno straniero senza permesso di soggiorno, o un minorenne in età non lavorativa, l’importo aumenta del 20%.
Cosa si rischia con una causa civile per lavoro irregolare
Il lavoratore senza contratto può anche fare causa civile all’azienda e ottenere:
- I pagamenti per le retribuzioni che ha maturato e che non risultano ancora versate. Attenzione: per il tribunale esistono soltanto le mensilità che si possono documentare tramite assegni e bonifici. Se il lavoratore in nero è stato pagato in contanti, il giudice può obbligare il datore di lavoro a pagare gli stessi stipendi per la seconda volta.
- La differenza tra la retribuzione che ha ricevuto e quella prevista dal CCNL di categoria.
- Gli straordinari e le indennità non pagate (legate per esempio al lavoro notturno, durante il weekend o le festività).
- Il versamento dei contributi previdenziali che gli spettano per tutto il periodo in cui ha lavorato.
- In caso il rapporto di lavoro sia cessato, il pagamento del Tfr ed eventualmente anche il risarcimento per licenziamento illegittimo.
Tutti i collaboratori di Puliams sono in regola
Se nel settore delle pulizie il lavoro irregolare è ancora così diffuso, è anche perché spesso c’è bisogno di una persona per poche ore alla settimana. Piuttosto che consultare commercialisti e sindacati per capire come mettere il personale in regola, tanti scelgono – forse con troppa leggerezza – di non assumere, sperando di non incorrere mai in un problema.
Come abbiamo appena visto, però, basta un banale controllo per andare incontro a guai seri, non solo di tipo fiscale ma anche di responsabilità individuale. Sarebbe opportuno per esempio chiedersi: cosa potrebbe accadere se l’addetto alle pulizie cadesse da una scala e si facesse male proprio mentre sta lavorando per me in nero?
È per questo che conviene rivolgersi a un’impresa di pulizie come Puliams.
Tutti i nostri collaboratori:
- Sono assunti sulla base del CCNL di categoria e sono quindi in regola dal punto di vista retributivo e previdenziale.
- Rispettano un orario di lavoro preciso: per noi di Puliams non esistono doppi o tripli turni, perché ciascuno ha il diritto di dedicarsi al riposo e alla famiglia.
- Sono coperti da un’assicurazione per gli eventuali infortuni sul posto di lavoro.
- Frequentano a intervalli regolari una formazione specifica sui prodotti e sui metodi che permettono di lavorare in sicurezza e ottenere risultati eccellenti.
In poche parole, se affidi a Puliams le pulizie del tuo ufficio o del condominio che amministri (link a pulizie uffici e condomini), puoi star certo del fatto che sia tutto svolto a regola d’arte. E non è finita qui.
I nostri servizi di pulizie sono deducibili al 100%
Molti, proprio come l’imprenditore con cui ho cominciato questo racconto, preferiscono comunque correre qualche rischio pensando di risparmiare. In realtà, anche questo è un falso mito.
Tutti i costi che si sostengono per le pulizie di un ufficio sono deducibili al 100% e contribuiscono quindi ad abbassare il carico fiscale dell’azienda, allo stesso modo delle spese per l’acquisto di macchinari, tecnologia e cancelleria. Questo vale per tutti: imprese, liberi professionisti e ditte individuali. L’unica condizione è che i servizi vengano forniti da un’impresa in regola, che emette fattura regolarmente.
Ricapitolando, quindi, pagare in nero un addetto alle pulizie espone a problemi molto gravi e, come se non bastasse, non comporta di fatto nessun risparmio.
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